CONCLUSO – Progetto Nonseisola: 10 posti in più per le donne vittime di violenza
Insieme andrà tutto bene. Questo non è solo lo slogan che ci ha accompagnato durante il lockdown ma anche il titolo di un nuovo progetto di Liberazione e speranza. Un progetto a favore delle donne vittime di violenza, che è stato approvato e finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.
La gestione dell’emergenza COVID-19
Durante la fase di emergenza sanitaria si è dato avvio alla campagna NONSEISOLA su tutto il territorio nazionale. Infatti i nostri centri antiviolenza sono stati sempre attivi h24 sette giorni su sette, cercando di dare sostegno anche a distanza tramite telefono o videochiamate.
Purtroppo però ci sono state anche delle emergenze che hanno richiesto l’allontanamento della donna dal tetto coniugale. In precedenza questa fase di prima protezione veniva gestita organizzando uno spostamento in altre strutture. La fase di lockdown però non ci ha permesso di agire in questo modo: molte strutture non erano disposte ad accogliere nuove ospiti. Così come alberghi e hotel convenzionati erano chiusi.
Il finanziamento del progetto
Questa situazione però era troppo rischiosa e abbiamo iniziato a cercare delle alternative. L’urgenza di avere ulteriori posti letto ci ha fatto prendere in mano carta e penna e così abbiamo stilato il progetto Nonseisola e partecipato al bando Insieme andrà tutto bene della Fondazione Compagnia di San Paolo . L’idea è stata portata avanti con la rete di servizi sia di Novara che di Vercelli che ci hanno sempre sostenuto in tutto il periodo di lockdown.
La richiesta di aiuto è stata accolta e la Fondazione Compagnia di San Paolo ha stanziato 24.000 euro per sostenere la creazione di nuove accoglienze. Grazie a questo contributo siamo riuscite a creare ben 10 posti di accoglienza in più.
Più sicurezza per tutti
Grazie al progetto Nonseisola potremo assicurare fino al 31/12/2020, nuovi posti letto in strutture ad hoc che rispettano tutte le norme di distanziamento sociale e di sicurezza sanitaria. Il benessere delle nostre ospiti e anche delle nostre operatrici viene prima di tutto.
Siamo felici di poter accogliere più donne, che non saranno costrette a rimanere in casa con i loro oppressori e allo stesso tempo non sradicarle dal territorio in cui vivono. Potranno così essere vicine alla rete familiare sana in grado di sostenerle in questo momento così difficile.
Ci sarà posto anche per i loro figli, vittime innocenti della violenza assistita, a cui vogliamo dare un guscio di protezione che li faccia sentire più sicuri e, speriamo, sereni.